Introduzione

Dopo un Europeo disastroso sotto tutti i punti di vista sia tecnici, psicologici che mediatici, Luciano Spalletti ha rivoluzionato l’Italia con nuovi innesti nel gruppo e una mentalità diversa. L’inizio in Nations League è incoraggiante in un girone che a luglio la vedeva già eliminata vista la presenza di Francia e Belgio e invece se non fosse stato per lo sciagurato intervento di Lorenzo Pellegrini, che gli è costato l’espulsione precoce già nel primo tempo, contro i Diavoli Rossi che ha dato il via alla rimonta da 2-0 a 2-2, adesso stavamo parlando di un passaggio del turno con ben due giornate di anticipo.

A prescindere dai risultati, quello che ha più stupito è il cambio di atteggiamento mentale degli Azzurri che adesso giocano a viso aperto contro chiunque, vedi la partita con la Francia, e dominano le partite. Scopriamo in questa analisi tattica come Luciano Spalletti fa giocare la nazionale italiana.

Analisi tattica

SPIEGAZIONE VIDEO DELL’ANALISI TATTICA

Moduli usati

Modulo base 3-5-1-1
Modulo in fase di possesso: 2-1-2-5

Modulo in fase di non possesso: 3-2-3-2/5-3-2/5-3-1-1

Costruzione dell’analisi tattica dell’Italia di Spalletti

La costruzione dell’Italia di Spalletti è in pieno stile spallettiano cioè dal basso con fraseggi intensi e continui fino a cercare lo spazio giusto per verticalizzare la manovra. A questa fase partecipano i tre difensori centrali e l’uomo davanti alla difesa. I due terzini si alzano molto, così come gli altri due centrocampisti che si posizionano in modo scaglionato.

Sviluppo

Lo sviluppo come anticipato è diretto e l’uomo fondamentale risulta il sottopunta che è l’incaricato a muoversi tra le linee e venire incontro per ricevere palla e poi smistarla sugli esterni. Questo movimento permettere di avanzare a Frattesi.

Lateralità dell’analisi tattica dell’Italia di Spalletti

La zona più importante dell’analisi tattica dell’Italia di Spalletti sono le fasce presidiare da Dimarco a sinistra e Cambiaso a destra con l’aiuto dei due braccetti che salgono molto a turno oppure anche insieme con un centrocampista che va a prendere il loro posto, specie sulla catena di sinistra. In questa fase è importante anche il lavoro dell’attaccante che deve essere bravo a capire quando è il momento di attaccare lo spazio ma anche quando deve giocare di sponda per i compagni.

Finalizzazione

L’Italia può finalizzare in molti modi ma il più ricercato è il cross con gli inserimenti dalle retrovie di Frattesi e gli altri centrocampisti, oltre alla presenza in area di rigore dall’attaccante. Gli assist più pericolosi arrivano dagli esterni.

Fase di non possesso

La fase di non possesso dell’Italia di Spalletti è caratterizzata da un grande offensivo, fatta eccezione la gara con la Francia che per ovvie ragioni andare a prenderli troppo alti sarebbe stato un suicidio calcistico. In questa fase rivediamo molto il Napoli scudettato del tecnico toscano con intensità ed organizzazione che porta ad un recupero immediato del possesso palla.

 

 

 

 

 

In questa fase è importantissimo il lavoro di Retegui che con la cura Gasperini sembra anche diventato un goleador ma ciò che conta di più per Spalletti è il lavoro di pressing che svolge essendo lui il primo ad iniziarlo e guidare tutti i compagni. Compagni che si schierano in una sorta di 3+2 con oltre all’uomo dietro la punta ci sono il terzino del lato palla e i due centrocampisti centrali.

Transizioni dell’analisi tattica dell’Italia di Spalletti

L’Italia di Spalletti come perde la palla, quindi nella negativa, effettua un immediato pressing al portatore di palla per recuperarla immediatamente. Una vita riconquistata, positiva, alterna consolidamento del possesso alla verticalizzazione immediata in base al momento della partita e zona di campo in cui viene recuperato il possesso.

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